La Chiesa della Beata Cristina giaceva nel silenzio del territorio di
Lucoli. Alcuni tiranti sottolineavano la memoria del terremoto,tenendo strette
crepe che separavano decori in pietra bellissimi. Dei cavalli bevevano nei
pressi della fontana adiacente,conferendo ulteriore calma al risveglio di quel
mattino di dicembre. La chiesa intitolata
alla Beata agostiniana ( 1480-1519) fu costruita nel 1596 sul sito in cui ella
si recava a pregare. La facciata è arricchita da portale e finestre riccamente
decoratisecondo un gusto tardo barocco. L’edificio è ad unica nave con volta a
botte ribassata completamente affrescata. Una balaustrasettecentesca separa la
nave dal presbiterio occupato dall’altare principale e da due laterali. Nella
parte posteriore della strutturasi erge la torre campanaria caratterizzata da
spigoli arrotondati e suddivisa in tre ordini, di cui quello mediano decorato
dastemmi e fascia cordonata. L’orologio era fermo poco oltre le undici e
mezza, le gravi lesioni alle strutture portanti larendevano purtroppo inagibile.
(Informazioni e testo tratti dal sito della Regione Abruzzo). Dai pressi della
Chiesa cercavamo ilsentiero per raggiungere Monte Le Quartora, che conoscevo
solo dal versante di Roio Piano. Sopra Valle Fico lo sguardo si apriva suL’Aquila
e la zona sottostante di Campoli, animata dai ruderi di vecchi casolari
abbandonati. I vari saliscendi montuosiscoprivano macchie di neve nelle zone d’ombra:
il vento su quegli altipiani era stato inclemente, tanto da spazzare via tutti gliaccumuli delle ultime nevicate. L’aria fredda di dicembre soffiava su di noi
sconsigliandoci di raggiungere la cima per ammiraremonte Ocre e i monti di
Bagno: raggiunto il tabellone tornavamo indietro sui nostri passi, alla ricerca
della quiete e lontani dal vento.
domenica 16 dicembre 2012
Le Quartora dalla Chiesa della Beata Cristina
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