domenica 16 dicembre 2012

Le Quartora dalla Chiesa della Beata Cristina

La Chiesa della Beata Cristina giaceva nel silenzio del territorio di Lucoli. Alcuni tiranti sottolineavano la memoria del terremoto,tenendo strette crepe che separavano decori in pietra bellissimi. Dei cavalli bevevano nei pressi della fontana adiacente,conferendo ulteriore calma al risveglio di quel mattino di dicembre. La chiesa intitolata alla Beata agostiniana ( 1480-1519) fu costruita nel 1596 sul sito in cui ella si recava a pregare. La facciata è arricchita da portale e finestre riccamente decoratisecondo un gusto tardo barocco. L’edificio è ad unica nave con volta a botte ribassata completamente affrescata. Una balaustrasettecentesca separa la nave dal presbiterio occupato dall’altare principale e da due laterali. Nella parte posteriore della strutturasi erge la torre campanaria caratterizzata da spigoli arrotondati e suddivisa in tre ordini, di cui quello mediano decorato dastemmi e fascia cordonata. L’orologio era fermo poco oltre le undici e mezza, le gravi lesioni alle strutture portanti larendevano purtroppo inagibile. (Informazioni e testo tratti dal sito della Regione Abruzzo). Dai pressi della Chiesa cercavamo ilsentiero per raggiungere Monte Le Quartora, che conoscevo solo dal versante di Roio Piano. Sopra Valle Fico lo sguardo si apriva suL’Aquila e la zona sottostante di Campoli, animata dai ruderi di vecchi casolari abbandonati. I vari saliscendi montuosiscoprivano macchie di neve nelle zone d’ombra: il vento su quegli altipiani era stato inclemente, tanto da spazzare via tutti gliaccumuli delle ultime nevicate. L’aria fredda di dicembre soffiava su di noi sconsigliandoci di raggiungere la cima per ammiraremonte Ocre e i monti di Bagno: raggiunto il tabellone tornavamo indietro sui nostri passi, alla ricerca della quiete e lontani dal vento.

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