La chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta fu eretta nella prima metà del XI sec. Nella valle del Velino, nei pressi dell’antica Rusculum. Accanto alla dedicazione alla Vergine il tempio conserva il nome antico della valle, Porclaneta, la cui origine è variamente interpretata: taluni ritengono ad esempio che fosse un termine in uso nella lingua ebraica, con significato di“baratro”. La chiesa, inclusa in un più ampio complesso conventuale, esisteva nella valle già nella prima metà dell’XI sec., posta sopra il castello di Rosciolo, feudo dei Conti dei Marsi. Nel 1077 Berardo di Berardo donò il Castello al monastero, che nel 1080 divenne di pertinenza dell’abbazia benedettina di Montecassino. Alterne vicende interessarono la chiesa nel corsodei secoli: la distruzione avvenuta nel 1268 in concomitanza con la famiglia fra Corradino di Svevia e Carlo d’Angiò, un periodo di abbandono da parte dei monaci nel 1362, le dispute fra i Conti dei Marsi e l’abbazia di Farfa per la proprietà del cenobio, l’acquisizione del complesso da parte della famiglia Colonna e la rivendicazione regia nel 1765, la distruzione del monastero, finoai restauri piuttosto invasivi del 1931. Nonostante si siano del tutto perse le tracce del monastero e quasi del tutto quelle del chiostro, la chiesa ha conservato il suo originario impianto benedettino, caratterizzato da una spazialità semplice ed essenziale e da una decorazione plastica di altissima qualità. L’organismo consisteva in un’aula rettangolare conclusa daun’abside semicircolare e divisa in tre navate da possenti pilastri posti a sostegno di arcate a tutto sesto. Al di sotto della zona presbiteriale furono ricavati gli ambienti ipogei della cripta, voltata a botte. Dell’impostazione primitiva della chiesa si conserva solo il braccio destro (la parte sinistra crollò durante la campagna di lavori del 1931), a cui fu aggiunta una navatella adun livello leggermente inferiore. Lo schema planimetrico, ampiamente sperimentato in ambito cassinese, subì un processo di adeguamento alle formule iconografiche del mondo benedettino. Due iscrizioni incise sui fianchi dei pilastri dell’arcone d’ingresso ricordano i protagonisti di questo rinnovamento: il donatore Berardo di Berardo e l’esecutoreMaestro Niccolò. La semplice impostazione della chiesa marsicana è più articolata in prossimità dell’ingresso, dove fu costruito una sorta di pronao fra il portale gotico ed il distrutto chiostro conventuale. La decorazione architettonica del tempio consiste nei pittoreschi capitelli dei pilastri, vigorosamente scolpiti a raffigurare elementi geometrici, vegetali, zoomorfi efigure umane intrise di profonde simbologie (inerenti alla prima fase architettonica, realizzati verosimilmente dagli scalpellini che collaboravano con Niccolò) e nella cosidetta “cornice benedettina”: un motivo decorativo d’ispirazione campano-abruzzese (applicato come collarino di pilastri, o come abaco sui capitelli, o come capitello di lesene) legato alla ripresaclassicista promossa dall’abate cassinese Desiderio. I frammenti della recinzione presbiteriale della chiesa (gli unici ad essersi conservati in Abruzzo, insieme all’iconostasi di San Pietro di Albe) possono altresì essere inclusi in un gruppo di sculture inerente al primo quarto del XII sec., caratterizzato dalla resa marcatamente lineare di tralci “a canna”, posti ad inquadrarefoglie e frutti. A quest’apparato esornativo si aggiunse, sul finire del XIII sec., la splendida decorazione della cortina muraria dell’abside poligonale, in cui si possono ravvisare molteplici punti di contatto con la facciata della chiesa di Santa Giusta di Bazzano e, soprattutto, con le coeve costruzioni lombarde. Elementi di maggior spicco del tempio abruzzese sono tuttaviada riconoscere nel ciborio e nell’ambone firmati nel 1150 da Roberto, che lavorò in collaborazione con Nicodemo. Sia l’ambone (posto ancora nella sua collocazione originaria) che il ciborio sono caratterizzati da un gusto calligrafico desunto dagli ornati della miniatura, che concede tuttavia ampio spazio ad articolati ed appassionati temi narrativi. (Testo tratto da uncartello informativo del luogo, posto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Comune di Magliano dei Marsi). Al di fuori della chiesa è posto un foglio con scritto: "AVVISO SACRO PER VISITARE LA CHIESA DI SANTA MARIA IN VALLE PORCLANETA CONCORDARE GLI ORARI CON IL SERVIZIO DI VOLONTARIATO TELEFONANDO AL 3665902125 IN CASO DI MANCATA RISPOSTA CONTATTARE 0863517691".
domenica 18 marzo 2012
La Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta
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