Non mi ero accorta di aver lasciato al massimo l’indicatore della sensibilità della macchinetta fotografica, scattavo le fotografie presa dalla meraviglia del luogo, senza curarmi di nulla,completamente assorbita dalla bellezza e svolgendo atteggiamenti automatici. Moltissime volte ero passata davanti questa chiesa particolare, sprofondata ed inclinata dalla forza della natura, ilmio desiderio era sempre stato quello di fermarmi, ma non riuscivo mai. Immaginavo una condizione visiva a sé, ma mai mi sarei aspettata un varco spazio-temporale così marcato. La chiesadi San Vittorino, accostata alla via Salaria, era sprofondata in parte nella terra, a causa delle sorgenti sottostanti che sgorgavano da essa: la porta del tempio lasciava fluire un’acquacristallina che seguitava a serpeggiare nel piccolo letto di fiume che da lì si originava. Il pavimento fatto d’acqua viveva del riflesso delle piante rampicanti e dei sambuchi, tra le felci, ilfresco e i rovi selvatici. Le volte si aprivano direttamente sul cielo, a causa delle macerie di un soffitto sprofondato. Tutta quella bellezza narrava una storia di secoli, tra capitelli scolpiti everbi latini: rimanevo incantata da quello spazio così suggestivo, da quella zona d’ombra così ricca di luce. Queste sono le coordinate della chiesa: 42°22'35.14"N 12°59'19.30"E
domenica 4 marzo 2012
La chiesa allagata di San Vittorino, Cittaducale
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Veramente bella ed interessante.
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