domenica 20 febbraio 2011

Monte La Serra dalla Forca di Castiglione

Ci sono le montagne minori, quelle che spesso non vengono apprezzate perché dimostrano elevazioni meno importanti. Quelle che solitamente nessuno conosce, e che proprio per questonon sono frequentate. Cercano tutti di andare più in alto, di dimostrare quanto sia maggiore il proprio punto di contrasto col cielo, di avere importanza, di possedere considerazione, ma unamontagna è sempre una montagna, ed un uomo a confronto è sempre troppo piccolo. Sopra qualsiasi piano, sopra qualsiasi livello, sopra ogni cosa, è necessario possedere una struttura.Non esistono montagne impossibili da scalare, ma solo uomini che non sono in grado di farlo. È sbagliato non dare importanza a tutti i punti di passaggio diversi e sequenziali che compongono ilnostro percorso, perché noi siamo il percorso. La nostra vita è una lunga strada che si compone di salite e di discese, con aree di sosta e punti di sorpasso. Dobbiamo gioire di tutto percomprendere il meglio, solo osservando ogni sfumatura saremo in grado di riconoscere i colori, di sentirli vibrare lungo tutta la lunghezza d’onda del loro spettro visivo. Amo tutto quello che èselvaggio e non contaminato dall’uomo, i posti dove non va nessuno, dove finalmente posso contemplare il silenzio, sentire la terra, sentire il cielo, trovare Dio e contemporaneamente mestessa. Questo non accade sulla cima di Corno Grande, sempre troppo frequentata, ma sulle montagne piccole e oggettivamente anonime. I luoghi dei punti di contatto sono quelli dove l’animas’incanala verticalmente lungo la linea di testa delle montagne senza disturbi e alterazioni, dove finalmente con il proprio corpo si può fare da tramite tra la terra e il cielo. Nel silenzio del vento sicompone una melodia antichissima, chi riesce a regredire per riuscire ad ascoltarla è un portatore di sogni.

4 commenti:

  1. Ciao Sara, sempre poetica nelle descrizioni. Sono perfettamente d'accordo sull'importanza di posti meno noti e anche meno frequentati. Anch'io sono stato dalle parti di Tornimparte. Ero solo; gli amici avevano impegni sabato scorso. Avventura pura (senza rischio) perche' il posto era per me nuovo e senza cartina sono partito da Rocca di Santo Stefano passando per la chiesetta pagana diroccata, con destinazione una cima (non so come si chiami, ma il panorama era bello); credo sia la zona di forca Castiglione. Ho incontrato un bel lupo ma non si è lasciato avvicinare, è scappato via. 3 ore a/r 700 m dislivello

    A presto
    Italo

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  2. Deve essere stato davvero bello incontrare un lupo, è così raro vederlo, evidentemente eri in totale armonia con tutto quello che ti circondava e per questo non ti ha percepito come una minaccia. Grazie per questo tuo complimento, e mi fa davvero molto piacere sapere che la pensi come me, di solito vedo nella maggior parte della gente che va in montagna per lo più attrazione per le cime più alte, ma forse è solo il frutto di una condizione sociale, ovvero si fa più bella figura nel dire “stamattina sono andato su Corno Grande” piuttosto che “stamattina sono andato sul Monte la Serra”, eppure il dislivello è molto simile da dove l’hai percorso tu. Nulla togliere alla maestosità di Corno Grande, ma nemmeno nulla togliere alle altre montagne, è solo l’uomo che fa la differenza, e fin dove arriva in massa io preferisco evitarlo. Meglio i lupi. Magari fossimo tutti umili e rispettosi della Natura, ma purtroppo (davvero PURTROPPO) non è così. Ci sono talmente tanti posti stupendi qui intorno che non bastano nemmeno dieci vite per scoprirli tutti!!

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  3. qualche tempo dopo sono stato sul sentiero "sulle tracce di Annibale" da capo la villa e dopo aver raggiunto la croce della ruella ho continuato in cresta fino alla forca di Castiglione e poi salito su monte La Serra. Bellissimo, ma tosto; caldo ma il forte vento era piuttosto fastidioso; soprattutto al ritorno perche' non ho potuto prendere neanche un passaggio. Neanche un'automobile! Su FB fra qualche giorno metto le foto e ti mando il link.
    Ciao
    Italo

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