Le montagne viste dagli occhi dei bambini sono ancora più grandi. A volte si animano di fate, di stregoni, di serpenti giganteschi e di fauni. I fuochi di Sant’Elmo sulla croce di vetta diventano le anime di morti iracondi verso chi azzarda, ed ogni cosa fa paura perchénon si comprende ed è invisibile. Su Monte Calvo conosco la storia bellissima di un bambino, a me tanto caro, e di un suo amico, il pastore Micò. Quel bambino ha superato tantissime difficoltà prima di riuscire a guardare con il cuore quel mondomeraviglioso. Ha trovato la chiave di lettura verso la vita, il punto di vista perfetto verso il mondo. Appena dopo aver letto la sua storia, ho rivestito di grande valore quella montagna, desideravo andarci subito per calarmi nel suo punto di vista, per mettermi aconfronto con i suoi pensieri e con le sue paure. L’empatia è un’altra delle mie condanne. Senza rifletterci più di tanto mi sono recata lì e ho cominciato a salire, e mano mano ogni cosa diventava sempre più chiara e comprensibile. La pace sidiffondeva dentro al mio cuore in una consapevolezza liberatoria. Ero sola e libera. Una sensazione stupenda. Arrivata sulla cima ho seminato un seme di Handal, proprio lì, sotto la croce. L’Handal è una pianta che cresce nelle parti più remote del deserto. Un semedi Handal è in grado di sopravvivere per millenni e poi germogliare quando gli si presenta una condizione vitale idonea. Ne abbiamo prova con quelli ritrovati nelle tombe dei faraoni: dopo millenni di sospensione, interrati nel buio delle piramidi,una volta alla luce sono germogliati, riprendendo la linea di continuità della vita, azzerando lo spaventoso baratro temporale che li separava dalla pianta madre. Un poeta visionario mi ha regalato questi semi, li ha raccolti nel deserto dopo averloattraversato da solo. Questi semi per me sono più preziosi dei diamanti, e ho deciso di piantarli tutti, prima o poi, nei luoghi a me più cari. Dentro un minuscolo seme si nasconde un potenziale impressionante di energia. È la vita stessa in attesa di attuarsi. Èmeraviglioso. Non posso dire dove ho seppellito il primo seme di Handal perché è un segreto tra me e il poeta, quello di oggi tuttavia era il secondo. Non importa quando germoglierà, magari tra mille, duemila, tremila anni. Sarà lui a decidere quale sarà ilmomento giusto per nascere. L’unica cosa che conta, per me, è quella di aver disposto la vita con tutto l’amore possibile.
sabato 6 novembre 2010
Monte Calvo e il secondo seme di Handal
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Ma in Abruzzo seminano i poeti!!!!e nascono subito!
RispondiEliminatroppo buono :-)
RispondiEliminacome sempre!