domenica 22 novembre 2009

Ruderi di Santa Maria del Monte in Paganica, Monte Cecco d'Antonio e Monte Mesola

Sembra di vivere in un settembre perenne. La temperatura è così mite che non fa pensare alla prossimità dell'inverno. Ho tanta voglia di neve, del suo silenzio, della sua calma, delle sue sfumature bluastre del mattino presto o in prossimità della sera... ma mi va bene anche così. Poi quando vado sul Gran Sasso sono
sempre felice. Abbiamo parcheggiato lungo uno slargo della SS17bis, presso Valle Maccione: poco sotto c'è un piccolo rifugio di pastori, ben visibile dalla strada e una pozza d'acqua simile ad un punto esclamativo. Lasciata la macchina seguiamo il sentiero che, superata Valle Ranna, si incanala tra Cima di Faiete e Montagna Grande. E' molto comodo e pianeggiante. Durante il percorso abbiamo incontrato il Lago di Barisciano (1604 m)
e il Lago di Passaneta (1561 m). Amo tutto ciò che è fonte o sorgente o contenitore d'acqua. In alta quota rappresenta la vita.
Il nostro obiettivo lo raggiungiamo in poco tempo, sono i ruderi del monastero di Santa Maria del Monte in Paganica (1616 m). Da lì attraversiamo il Campo delle Ginestre e ci portiamo prima su Monte Cecco d'Antonio (1758 m), così tanto per salire un po', e successivamente su Monte Mesola (1706 m).
Ripassando per il Lago di Passaneta ci accorgiamo di una piccola volpe morta da pochi giorni (due o tre) che aveva ben visibile il foro di un proiettile sullo stomaco... in zona parco è vietata la caccia! Porca miseria!... La caccia non è uno sport. Non si compensa la carenza degli attributi maschili con un fucile in mano. Ci vuole ben altro. Quanto è brutto poi vedere che il frutto di tale disciplina è lasciato a imputridire ai vermi. Chi fa questo non ha rispetto, e non ne merita.

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