Risalivamo la Valle di Fua seguendo il percorso per il Lago
della Duchessa indagando le sue ripide pareti verticali, poco visibili a causadella vegetazione. Diverse testimonianze davano nota della presenza di un
antico cenobio posto a strapiombo, difficilmente raggiungibilea causa dei
sentieri perduti. Ma la bellezza rimaneva lì, in occasione di un altro appuntamento.
Il bosco ammantato dei colori d’autunnoesibiva la sua bellezza accompagnata
dalla pace e il silenzio di un ambiente integro e protetto. La parte sommitale prendeva
nome di Valle del Cieco, dove poco distante, alle Caparnie, un nucleo
sporadico di cinque rifugi in muratura fungeva ancora da riparo stagionaleper
i pastori di Santa Anatolia. Entravamo nel primo, quello dedicato a Gigi Panei,
dove il camino ancora acceso riferiva la recente presenzadi qualcuno che vi
aveva trascorso la notte. Oltre il pianoro e gli stazzi un comodo sentiero si
snodava tra vallette e poggi erbosi finoa scoprirsi sul Lago della Duchessa. In
ogni stagione ne avevo contemplato la bellezza, ora era uno specchio di cielo limpidoche rifletteva i profili delle altre montagne, la quiete degli armenti, le
presenze di altre persone silenziose. Sulla riva, i primi ghiaccirammentavano
la stagione e l’insolita finestra di bel tempo. Riprendevamo la via del ritorno
passando per Fonte Salomone,addentrandoci nei boschi di Valle della Cesa
dove una ripida strada ci conduceva al nostro punto di partenza.
domenica 19 novembre 2023
Lago della Duchessa, Valle di Fua, Valle della Cesa
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