La leggenda era la
poesia del popolo, chissà quanti racconti riempivano i vuoti del carso
triestino, quanti aneddoti e testimonianzepiù o meno note in un ambiente così
naturalmente caratterizzato. Vecchie grafie sulle pareti calcaree toccavano i
secoli scorsi, il tempo sifermava negli antri del buio mentre fuori era tutto passato.
Facevo tesoro di una settimana trascorsa tra amici, in tenda, completamentededicata alle grotte tra Trieste e la Slovenia. Vivere costantemente il
sottosuolo cambiava i ritmi, modificava i tempi, si andava soltanto allaricerca del necessario, ed io in tutto questo mi ci trovavo molto bene. Visitavamo
diverse grotte calandoci in parte di un vastissimo mondosotterrano, ammirando
la bellezza delle concrezioni modellate dall’acqua e dal tempo, nel silenzio
del buio che veniva attraversatosoltanto dalle nostre luci. Percorrevamo Grotta del
Paranco, Grotta Ercole, Grotta Orso, Grotta Skilan, Grotta delle Margherite,
Fessura delVento, Grotta Vilenica, LP2, ed altre di cui non ricordo il nome.
domenica 22 agosto 2021
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