Dentro Val de Varri portavo con me il ricordo dell’ultima uscita, la nostalgia di una giornata trascorsa tra amici, dove tornava a vivereanche chi non c’era più. Erano passati quattro anni, ed era sempre nel mese di
luglio. Prendevo consapevolezza di come il presente vissutoserenamente divenisse
poi una bellissima materia di ricordi, e di come quell’incanto pensato a
posteriori diventasse ulteriormente malinconia.Scendevamo nel letto del fiume
sotterraneo, in quella dimensione annerita dal diossido di manganese, dove lo
scorrere dell’acqua ciaccompagnava come una metafora dello scorrere del tempo.
Una lunga pausa nel freddo e poi di nuovo fuori, sotto il sole di luglio, tra
le erbeincolte dei campi e le parole di una vecchia poesia.
domenica 25 luglio 2021
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