giovedì 10 giugno 2021

Isola d'Ischia

Raggiungevamo Ischia accompagnati dal volo dei gabbiani che scortavano le imbarcazioni sfruttando le scie nel vento. La più grandedelle isole Flegree ci accoglieva con le sue acque termali, la sua bellezza, la sua calma dovuta ad una insolita poca affluenza. La piccola baia diSorgeto si schiudeva a mezzaluna tra rocciose pareti verticali, la sua acqua limpida si caratterizzava delle sorgenti calde che scaturivanodirettamente nel mare, dando ai bagnanti il benessere del caldo e del freddo percepiti assieme; un bivacco ricavato tra le rocce dava dimoraad un isolano che cucinava sfruttando il calore di una polla sorgiva, usanza tramandata tra gli abitanti da tempi lontani che rendeva ancorpiù particolare la percezione del posto. Percorrevamo i vicoli colorati di Sant’Angelo, impreziositi di maioliche e fioriture di capperi, l’anticovillaggio di pescatori si rinnovava al turismo mentre il porticciolo manteneva inalterata la sua funzione nella quiete delle acque. IGiardini la Mortella raccontavano una storia d’amore e di meraviglia, miriadi di fiori si lasciavano indagare lungo un percorso che mano amano diveniva anche interiore, tra note musicali, gorgoglii d’acqua e canti di uccelli. Ibant obscuri sub sola nocte per umbram i versidell’Eneide di Virgilio rammentavano allo spettatore di cogliere quel percorso, di sprofondare in sé stessi come fanno le radici nel buio, e diascoltarsi. Ne rimanevo incantata. Portavo con me il ricordo delle bianche mura della Madonna del Soccorso, della maestosità delCastello Aragonese, ma soprattutto un sentimento di quiete dinanzi alla vastità del mare.

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