martedì 2 giugno 2020

Anello di Monte Ruzza dal Tempietto di Sant'Eusanio

La bellezza delle montagne minori era nei pendii solitari e silenziosi, nei luoghi remoti poco frequentati, meno conosciuti, ma non perquesto meno belli. A Nord di Filetto e Barisciano giacevano i pendii rasi dei contrafforti meridionali del Gran Sasso, montagne anonime che persecoli avevano visto la frequentazione dei pastori e dei contadini, e per millenni nuclei di popoli italici. Percorrevamo parte della lunga dorsaledi Monte Ruzza, partendo dal tempietto di Sant’Eusanio, al di sotto di un cielo instabile che a tratti lasciava schiudere il sole, tra colli eavvallamenti, con giochi di ombre. Le piante dei pini puntinavano la montagna come presenze, a volte raggruppate a volte solitarie, mentrevicino a noi resti di vecchi bossoli di obice esplosi e arrugginiti prendevano il colore della terra. Il cielo pesava su di noi con le suenubi, tanto da farci scegliere la via del ritorno, che trovavamo nel fondovalle della Piana di Fugnetto, tra il verde rigoglioso dell’erba.

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