mercoledì 24 giugno 2020

Monte Miletto da Campitello Matese

Campitello Matese a fine giugno era immerso nel silenzio, con gli impianti e gli alberghi chiusi che lasciavano remota la presenza umana.Salivamo nel bosco in direzione della Grotta delle Ciaole, dove una suggestiva parete rocciosa esposta a Nord custodiva nell’ombra i nididei gracchi. Il verde intenso dell’erba si insinuava tra le pietraie, e il sentiero, che a tratti si perdeva, risaliva la volta della montagnalambendo scheletri di vecchi tralicci abbandonati. Ci perdevamo nella contemplazione dei panorami, i rilievi intorno a noi si vestivanodell’eleganza dell’essenziale, così spogli e candidi delle tonalità della pietra. Sulla cima del Monte Miletto trovavamo riparo dal vento tra iruderi di un vecchio ricovero, il bellissimo panorama spaziava in maniera sconfinata tra due regioni e mi piaceva in maniera particolarela visione del Lago del Matese, la cui superficie aveva la stessa densità visiva della prospettiva aerea delle montagne alle sue spalle.Tra velature di nebbia illusorie la terra si materializzava con tutte le possibili stratificazioni di leggerezza.

Nessun commento:

Posta un commento