Il complesso minerario di Roccamorice giaceva nel silenzio,
da oltre sessant’anni si erano assopite le voci degli ultimi minatori, assorbitenell’oblio dei lunghi cunicoli bui, dove binari e vagoni presentavano la
propria memoria con sfaldamenti di ruggine, e l’acqua lasciava tessereincredibili creazioni di muffe. Davanti ai nostri occhi si presentava un
ambiente scavato artificialmente alla ricerca delle lenti di coltivazione,da
cui in passato si ricavavano asfalto e bitume, i consolidamenti erano ormai andati
perduti fagocitati dalla loro natura organica,frammentandosi in detriti e
limature che miste all’umidità si addensavano in fanghiglie. Quell’ambiente si
riallineava al corso dellanatura a seguito della presenza umana, ricercava
pacatamente il suo equilibrio e per questo era di estrema delicatezza, poiché sconosciutonelle sue dinamiche. Negli ultimi anni il GRAIM – Gruppo Ricerca Archeologia
Industriale della Majella – aveva compiuto un enormelavoro di studio e rilievo
di quegli ambienti, articolati tra loro come un dedalo labirintico, centinaia
di gallerie sotterranee disposte su piùlivelli presentavano chilometri di
binari, carrelli, bunker sotterranei, montacarichi, tramogge e stazioni di
carico. La preziosa ricerca delGRAIM cercava di mettere ordine al passato, e
continuava a svilupparsi indagando mano a mano ambienti dimenticati nelle
viscere delleminiere. La nostra uscita di oggi si riservava soltanto il breve
tragitto del Complesso minerario di San Giorgio, in occasione di Strisciando2.0 - Raduno Internazionale di Speleologia tenutosi nel Comune di Lettomanoppello
dal 31 ottobre al 3 novembre 2019.
La visita degli ambienti minerari senza permesso è vietata per ragioni di sicurezza: c’è la possibilità perdersi in ambienti instabili econ carenza di ossigeno difficilmente rilevabile senza un’attrezzatura conforme per il monitoraggio di aria e gas.
Foto di repertorio dell’intero bacino minerario della Majella realizzate da uPIX - uNDER PIXel - Fotografia Ipogea.
La visita degli ambienti minerari senza permesso è vietata per ragioni di sicurezza: c’è la possibilità perdersi in ambienti instabili econ carenza di ossigeno difficilmente rilevabile senza un’attrezzatura conforme per il monitoraggio di aria e gas.
Foto di repertorio dell’intero bacino minerario della Majella realizzate da uPIX - uNDER PIXel - Fotografia Ipogea.
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