Il Ramo della Medusa era evocativo non solo nel nome ma anche
nella sua conformazione iniziale, dove lame di roccia annerite dal diossido dimanganese uscivano come spuntoni affilati ed erano in grado di definire un
ambiente suggestivo, quasi sovrannaturale, come l’antro diuna divinità mostruosa
come Medusa. Ma in fondo quell’anticamera dal sogno non si discostava poi così
tanto dalla realtà: uno strettocorridoio cesellato da scallops ci immetteva nel Sacro Tempio della Terra, dove miriadi di
concrezioni si tessevano in una bellezza unica,luccicante e preziosa, con calciti
brillanti modellate in coralloidi e lamellari. L’acqua scorreva in ogni dove
trovando la quiete nel lagosommitale dove giaceva un’enorme medusa di roccia,
ogni angolo di quel ramo conteneva in sé tutte le caratteristiche dell’intera
grotta, unoscrigno prezioso dove il Tempo si era fermato e si lasciava
indagare.
Uscita Speleologica del GGFAQ - Gruppo Grotte e Forre Francesco deMarchi - CAI L'Aquila.
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