domenica 6 agosto 2017

Verso il fondo della Grotta Grande del Cervo

I ricordi erano lontani. Eravamo andati alla Grotta Grande del Cervo con Massimiliano Re, uno dei suoi primi scopritori. La bellezza diquell’antro era sempre unica, ogni volta si notavano cose nuove e mai viste, animate da luci ed emozioni, estensioni di pensieri e di poesie disogni fatti di buio e riflessi di calcite. Diretti verso il fondo percorrevamo il Ramo della Luna e il Fiume di Fango, fino araggiungere il magnifico Salone Angeletta, dove gigantesche meduse concrezionate sembravano innalzarsi verso la cava fonda della notte.Andavamo oltre, lungo il Fiume del Silenzio, la grotta era di nuovo completamente diversa, il soffitto basso e scuro, così come le paretiannerite dal diossido di manganese. L’ultimo pozzo si affacciava su di un lago terminale, rimanevo sulla soglia, dove oltre quel limite siestendevano tutti i sogni.

Nessun commento:

Posta un commento