La Cima di Vallevona si circondava di ambienti solitari raggiungibili
solo da strade sterrate che ne limitavano gli avvicinamenti. Davanti ainostri
occhi avevamo la bellezza di ampi piani carsici, dove un pascolo lento di
mucche e cavalli ne accresceva la visione di quiete. I pratierano distese di
erba rasa che assecondavano le forme della terra, dove di tanto in tanto
piccole doline esaltavano la loro presenza contenendogli ultimi residui di neve.
La primavera era iniziata da poco e sulla sua soglia l’accoglievano intense
fioriture di crochi. Eravamo lì alla ricercadella Grotta Picinara e delle sue
concrezioni azzurre, la cercavamo seguendo tutte le indicazioni raccolte, ma
senza riuscire a trovarla.Dalla Cima di Vallevona ammiravamo l’affaccio sulle
Coste di Camposecco e il sottostante Fosso Fioio, dove tutto precipitava nel
fittodei boschi di una natura selvatica. Andavamo via andando incontro prima alla
sera, che scendeva lenta nei boschi e sui prati di velluto, e poialla notte
che si rischiarava a malapena della luce della luna.
domenica 26 marzo 2017
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