Un ripido sentiero
conduceva ai ruderi di Mirandella, l’antica Ascrea si vestiva di rovi ed
arbusti, e mirava ovunque dal suo strategico punto divista. A Sud il Fosso
dell’Obito sprofondava al cospetto di Monte Cervia, antiche leggende narravano della
disfatta di genti Saracene che quivennero uccise dai montanari, disposti a
tutto pur di difendere le proprie terre. “Mentre
gli armati passavano laggiù tranquilli e sicuri, imontanari cominciarono a
rotolare enormi massi che schiacciarono la più gran parte di quegli uomini”.
Mirandella svettava scoscesa sullaValle del Turano, e ne manteneva ancora il
controllo visivo, celato solo un poco dagli alberi che ormai dimoravano
solitari quelle mura. A Nordil Monte Navegna apriva la vista anche sul Lago
del Salto, ponendosi a capo tra la bellezza di due magnifici specchi d’acqua.
Le nuvole siriflettevano sulla superficie dei laghi, amplificando il senso del
cielo, mentre il penisolotto di Monte Antuni rinviava sull’acqua la bellezzaspeculare del Palazzo del Drago. Un sottile istmo collegava a quella piccola
montagna isolata, il nuovo castello sorgeva sui resti bombardatidel 1944, ma
parte delle antiche mura erano ancora visibili completate dall’edera. Dalla sommità
di Monte Antuni, Umberto ci descriveva lesue terre con occhi segnati d’amore e
d’appartenenza, lasciandoci immergere in quella bellezza che ovunque mirava
luoghi da scoprire.
L’accesso alla penisola di Monte
Antuni è possibile su
prenotazione contattando l’Associazione “Camminando Con” ai seguenti recapiti:
Cellulare 3387863690 - Mail: camminandocon@gmail.com - Sito www.camminandocon.org
Addio Umberto, eri un riferimento per queste zone di così grande bellezza. Sono fortunate le persone che hanno condiviso con te parte del Cammino.
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