La Grotta degli Urli apriva il suo ingresso nelle prossimità
degli impianti sciistici di Campocatino, dove la mancanza di neve rendevadesolata la zona. A ridosso dei Monti Simbruini ed Ernici ammiravamo la
bellezza di panorami sconfinati, esaltati dallaluminosità di un cielo azzurro senza
umidità. La grotta si apriva non segnalata tra i ginepri del Fosso dell’Obaco, raggiungibile
attraversoun anonimo sentiero. Una breve successione di pozzi e strettoie conduceva
alla magnifica Galleria Andrea Doria, dove non vi eranoconcrezioni a
sottolineare la bellezza del sottosuolo, ma la consapevolezza di un ambiente ampio,
inimmaginabile all’ingresso.Scendevamo comodamente camminando e pareva di
inoltrarsi nella sacralità di un tempio sotterraneo. Dopo il Salone del
Trentennale laStrettoia Santabarbara portava nel nome quell’appellativo
divino, dove le paure si accostavano ai limiti e il desiderio spingeva a
cercareulteriori altrove. Tornavamo
indietro senza percorrerla, trovando all’uscita la fase preliminare della
notte, i toni rossi del crepuscolobruciavano l’orizzonte prima di proiettarsi
nell’infinito, si accendevano le prime luci e le prime stelle, era straordinario
perdersi in quell’eterna infinità.
domenica 18 dicembre 2016
La Grotta degli Urli a Campocatino
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