La vastità di Campo Imperatore era in grado di contenere sia
il sereno che la pioggia, animata dalla visione nitida di nuvole rapprese.I colori
del crepuscolo si adagiavano sulle montagne addolcendo persino le creste più affilate,
che tese verso il cielo si estendevanonell’infinito. La notte scendeva
rischiarandosi di stelle, i manti bianchi degli armenti vibravano della luce
riflessa della luna, mentre iloro occhi iridescenti ci assalivano come
presenze misteriose. Il Canyon della Valianara si percorreva difficilmente con
la biciclettache seguiva quelle strade come anticamera dei sogni. Dormivamo
in tenda vicino al Rifugio Racollo, accompagnati dall’intenso gracidaredelle
rane, sotto la cava fonda del cielo vivida di stelle.
sabato 9 luglio 2016
Una notte a Campo Imperatore
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