L’autunno era
ancora in ritardo nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise,
iniziava a colorare i faggi checosteggiavano il torrente Fondillo, mentre erano
le foglie secche dello scorso anno a scaldare la terra. Un ripido sentiero
immersonel bosco ne risaliva la dorsale attraversando strette svolte, ogni
tanto si apriva lasciando allo sguardo l’indagine di luoghi remoti eselvaggi. Due
piccole cime ne caratterizzavano la parte sommitale, dominando a 360° un’ampissima
visuale, tra lamassiccia presenza del Monte Marsicano ed i severi profili delle
montagne al di sopra del Passo del Cavuto. Barrea e VillettaBarrea custodivano
il loro lago in parte inaridito, che oltre al riflesso del cielo mostrava anche
la terra delle sue sponde. Ungruppo di camosci giaceva a mezza costa indisturbato
dalla nostra presenza, li guardavamo mangiare all’innesco del bosco, al disopra dei ripidi pendii che piombavano a valle. Tutto quel territorio era un’area
sacra consacrata a Cerere e al culto dellaLuna, dove i Volsci si stabilirono
nel III secolo a.C., tra il "Molino di Opi", Barrea e l'imbocco della
Val Fondillo. Lì una necropoli digrandissima importanza era venuta alla luce
grazie a degli scavi, rivelando più di cento tombe, corredi di armi ed oggetti
ornamentali.
domenica 19 ottobre 2014
Monte Amaro di Opi
Etichette:
fiume fondillo,
monte amaro di opi,
opi,
val fondillo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento