domenica 17 febbraio 2013

Scanno e il Vallone del Carapale

Quello che mi piaceva dei vicoli di Scanno erano i giochi di luce della neve, che, in contrasto con i toni d’ombra delle vecchie mura, mostrava tutta la sua parte più innocente. Le vie siincrociavano tra di loro in un fitto canale di passaggi pedonali, si passava affianco ad antiche chiese e palazzi nobiliari, volti ad abbellire un già suggestivo centro storico. Tanti archi passavanosui vicoli e tenevano congiunte abitazioni diverse, guardavo la neve scendere da sotto di essi, e rimanevo in silenzio ad ammirare quella leggera danza che cumulava in luce. Tutta la gente delposto era al caldo nelle loro case, solo di tanto in tanto si vedeva qualcuno passare, ma era così veloce da sembrare un’apparizione. Eravamo saliti lungo il Vallone del Carapale,agevolati dalla seggiovia che partiva dal paese. Le piante si caricavano di neve e tutto si sotterrava nel bianco, persino il piccolo rifugio che prende il nome dal vallone si distingueva astento così mimetizzato. Le nuvole chiudevano la testa della Terratta, serrando sempre di più qualsiasi visuale sommitale, mano a mano scendeva la nebbia impreziosita dai fiocchi di neve,nulla poteva essere più rassicurante delle piste battute sottostanti.

2 commenti:

  1. Belle Sara le due foto di Scanno; sembrano quei paesaggi inseriti all'interno di quelle palle di vetro che, rovesciate, simulano la caduta della neve.
    Vuoi vedere che per il prossimo inverno le produrrai per Babbo Natale!

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  2. grazie Leo, è stato davvero bello girare per quei vicoli, le foto purtroppo ho cominciato a farle dopo un pò, tralasciando altri scorci davvero suggestivi, proprio bello Scanno

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