Il Campanile di Val Montanaia somigliava ad un’enorme conchiglia posta in verticale, la guardavamo alle sue spalle con dietro di noi tutto l’anfiteatro dolomitico strutturato da guglie dipietra. Era molto emozionante sentirsi avvolti da quell’abbraccio, si sentiva non solo il contrasto visivo degli aspri tagli della roccia, ma anche la dolcezza di quella straordinaria condizioneavvolgente. Intorno a noi le cadenze di tanti dialetti differenti tessevano un unico idioma, noi come molte altre persone godevamo dell’erba e dell’aria di quel palcoscenico sul mondo,assistevamo ad uno spettacolo bellissimo concesso da una Natura clemente, quel luogo apparteneva a tutti, non si risparmiava, accoglieva e si dava.
domenica 3 luglio 2011
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