Sull’altopiano dei Prati di Foce, nascosti nel
fitto della vegetazione, rimanevano i resti di un’antica chiesa battesimale
dedicataa San Giuliano. L’individuazione era stata facilitata da una piccola
targa e da alcune segnalazioni temporanee poste recentemente,plausibilmente
finalizzate alla valorizzazione storico-naturalistica del territorio.
L’attestazione della chiesa risaliva alla metàdel XII secolo, e secondo gli
studi la sua struttura era frutto del reimpiego di blocchi calcarei e di epigrafi
di età romana.Le piccole mura rimaste in piedi definivano come uno scrigno
l’area sacra, che con la consapevolezza della storia e la bellezzadel bosco
circostante, si svelavano ancor più preziose nella percezione. (Interessanti
informazioni sulla chiesa sono riportate inquesta pagina web). L’altopiano di Foce
si raccoglieva sotto il suo anfiteatro di montagne dai manti boscosi imbruniti
dal freddo, con l’erba rasa ancora verde dei prati che ingannava la percezione
delle stagioni. Una modesta pioggia scendevaleggera, bagnando i colori e
rendendoli più brillanti. La magnifica quercia di Basanello – la famosa Cacatora – ci accoglievacome un riparo,
così imponente e antica, censita e protetta, giungeva a noi come un monumento
da tutelare. Tra stradee antichi sentieri dimenticati e poi riscoperti
compivamo un anello ridiscendendo nella piana presso il Casale Federici, ancorain piedi ma cadente e malridotto dal peso degli anni, sempre più vestito di
rovi e destinato all’oblio.
domenica 8 dicembre 2024
Tra antiche chiese e querce monumentali intorno ai Prati di Foce di Teora - i ruderi di San Giuliano
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