domenica 8 dicembre 2024

Tra antiche chiese e querce monumentali intorno ai Prati di Foce di Teora - i ruderi di San Giuliano

Sull’altopiano dei Prati di Foce, nascosti nel fitto della vegetazione, rimanevano i resti di un’antica chiesa battesimale dedicataa San Giuliano. L’individuazione era stata facilitata da una piccola targa e da alcune segnalazioni temporanee poste recentemente,plausibilmente finalizzate alla valorizzazione storico-naturalistica del territorio. L’attestazione della chiesa risaliva alla metàdel XII secolo, e secondo gli studi la sua struttura era frutto del reimpiego di blocchi calcarei e di epigrafi di età romana.Le piccole mura rimaste in piedi definivano come uno scrigno l’area sacra, che con la consapevolezza della storia e la bellezzadel bosco circostante, si svelavano ancor più preziose nella percezione. (Interessanti informazioni sulla chiesa sono riportate inquesta pagina web). L’altopiano di Foce si raccoglieva sotto il suo anfiteatro di montagne dai manti boscosi imbruniti dal freddo, con l’erba rasa ancora verde dei prati che ingannava la percezione delle stagioni. Una modesta pioggia scendevaleggera, bagnando i colori e rendendoli più brillanti. La magnifica quercia di Basanello – la famosa Cacatora – ci accoglievacome un riparo, così imponente e antica, censita e protetta, giungeva a noi come un monumento da tutelare. Tra stradee antichi sentieri dimenticati e poi riscoperti compivamo un anello ridiscendendo nella piana presso il Casale Federici, ancorain piedi ma cadente e malridotto dal peso degli anni, sempre più vestito di rovi e destinato all’oblio.

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