Un lungo viaggio in bici, dal Brennero a Ravenna passando
per l’Austria e le Prealpi Giulie. La bellezza era nel viaggio stesso chepercorrevamo, coi nostri tempi, nella massima espressione di libertà che solo la
bicicletta ci poteva dare. Tanti chilometri che non pesavanomai, percorsi con
calma e osservando la bellezza, tra piccoli paesi e grandi città. Ritrovavo con
piacere il tetto d’oro di Innsbruck;transitavamo sulla curatissima ciclabile di
Mozart. Eravamo soltanto noi e l’essenziale. Mi piacevano le ciclovie curate in
ogni dettaglio, doveil rispetto dei ciclisti era prioritario, dove la
disponibilità delle persone si tramutava in gentilezza. Da Salisburgo a Grado
percorrevamol’Alpe-Adria – la famosissima Radweg
– in compagnia di tantissimi ciclisti sconosciuti che facevano il nostro stesso
viaggio, e che quandorincontravamo casualmente ci riconoscevamo in sguardi di
saluto. Eravamo tutti viaggiatori in cerca della propria strada che silasciava
scoprire senza indugi. Dalle vallate verdissime alla gran salita del Bad
Gastein, evitando sempre fortunatamente la pioggiache giungeva la notte
rifrescando il giorno successivo. Le ciclovie passavano ovunque, dentro le
gallerie, sotto gli aereoporti, sopraex-viadotti ferroviari recuperati. Mi emozionava
molto percorrere la vecchia ferrovia che passava per Pontebba e Chiusaforte, con
le suetante gallerie scavate nella roccia, dove in passato aveva transitato
mio nonno di ritorno dalla Russia. Ogni metro, ogni chilometro,era
accompagnato da pensieri riconcilianti, anche questo era il bello della
bicicletta. Giunti a Grado, la nostra temporanea destinazione,tutto finiva con
nuovi inizi. Dalla Laguna Veneta, al Parco Delta del Po, alla suggestiva via
degli Angeli sospesa su una linea di terratra acqua e cielo...
giovedì 20 giugno 2024
Viaggio in bici passando per Innsbruck, Salisburgo e Grado...
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