Al
di sopra di Villavallelonga partivano i sentieri per raggiungere il Rifugio di
Coppo dell’Orso. Dalla Chiesa della Madonna della Lannaseguivamo dapprima una parte
della lunga carrareccia che risaliva la valle, percorribile soltanto a piedi,
per poi lasciarla poco dopo perinerpicarci nel fitto dei boschi, seguendo una
segnaletica prevalentemente fatta di omini di pietra. Al di fuori della faggeta
ilpendio continuava a salire ma con mire aperte e sempre più lontane perse
nella bellezza dei panorami, scoprendo il piccolo rifugio come unattraente
punto di fuga verso cui si era richiamati a proseguire. Il Rifugio di Coppo
dell’Orso era il fiore all’occhiello di quel territorio,risistemato con l’impegno
della Sezione CAI di Coppo dell’Orso, con la soma dei muli e le maestranze
locali, aveva un fascino raccolto edessenziale, tipico abruzzese. Da lì
proseguivamo alla ricerca di un affaccio sulla Valle del Liri, tra vallate
lunari e la luce distesa di fine settembre.
domenica 30 settembre 2018
domenica 16 settembre 2018
Rifugio del Monte da Prato Selva
Tra
i boschi verdissimi di Prato Selva alcuni faggi iniziavano ad orlare le loro
foglie di ruggine, era il primo segnale d’autunno, chesilenziosamente si
approcciava ad iniziare il suo cammino. Il sottobosco dopo la rugiada
diffondeva l’odore della terra, vi eranofunghi ed anche alcuni ciclamini ad
impreziosirne il manto. La via per il Fosso del Monte saliva e scendeva lungo
pendii erbosi e tratti dibosco, incontrando la particolare bellezza di una
fascia rocciosa fatta di lame d’arenaria, da lì a poco c’era il Rifugio del Monte, la nostradestinazione. La bellezza di quella valle così suggestiva, le
maestosità di Monte Corvo e di Pizzo Intermesoli, l’accoglienza di Arnaldo (il
gestoredel Rifugio), rendevano quel posto unico dove era sempre un piacere
tornare. La via del ritorno si addentrava in una nebbia leggera, chevelava le
prossimità lasciando leggere il cammino, rendendo suggestivo un già
preziosissimo senso di quiete, di calma e di bellezza che solo unbosco sa dare.
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martedì 4 settembre 2018
La Val Ridanna tra la via delle Miniere e il Rifugio Vedretta Piana
Percorrevamo
un tratto della via delle Miniere della Val Ridanna, per poi risalire il
bellissimo percorso che fiancheggiava il Rio Mareta,curato e perfetto in ogni
tratto, dove nulla era lasciato al caso. Quegli ambienti severi erano di una
bellezza straordinaria, la piana dellaSennerbodenalm si apriva dinanzi a noi e
più salivamo e più ne ammiravamo l’estensione. A tratti il fiume ci sorprendeva
conbellissime cascate, mentre i monti si innalzavano sempre più verso
l’Austria, dove la linea di confine trovava al culmine la neve.Raggiungevamo
il Rifugio Vedretta Piana dove sventolava la bandiera dell'Alto Adige, sui crocevia i
cartelli delle indicazioni avevano le paroleitaliane cancellate, come a non
volerle lì, mi sorprendeva trovare questo diniego in montagna, dove il senso
umano dovrebbe avererapporti più diretti. Ma fortunatamente aperto il rifugio
sentivamo l’accoglienza, pronta ad allontanare quelle riflessioni.
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