domenica 10 novembre 2013

La Grotta dell'Oro della Val Maone dall'antico percorso di Pietracamela

Da Pietracamela saliva un’antica strada che metteva in comunicazione i due versanti del Gran Sasso, percorsa un tempo come tragitto più breve per L’Aquila da pastori e commercianti. La gola del Rio Arno con le sue cascate e i suoi affacci su Pizzod’Intermesoli era in grado di suscitare molta suggestione, chissà cosa provavano quegli uomini del passato a dover affrontare l’incognita della montagna, di quel viaggio affidato a Dio e alla fortuna, portando nel cuore il pensiero delle persone care. Ilfondo del terreno si componeva di pietre come le originarie strade romane, quei sassi avevano visto il cammino di infiniti passaggi, ed ora giacevano nel silenzio di un mattino di novembre. Il rumore del vento spesso si confondeva con quellodelle acque del Rio Arno, il Foehn ci veniva incontro marcando la sua voce mano a mano che salivamo: lo sentivamo turbinare su Pizzo d’Intermesoli e Corno Piccolo, vestendo e spogliando il cielo di nubi con prepotenza ed impazienza. L’ingresso della ValMaone scopriva alla sua destra la preziosa cavità della Grotta dell’Oro, protetta da una piccola balaustra di alberi spogli, alcuni cespugli e bacche di ebbio. Un articolo pubblicato sulla Rivista del CAI di Roma – l’Appennino, n.3/1997 – parlava delle piccolegrotte sotto il Gran Sasso, di seguito la citazione riguardo la Grotta dell’Oro. La leggenda della corsa all'Oro. La cavità più stravagante è la Grotta dell'Oro, sempre in Val Maone, registrata al Catasto abruzzese con il numero 152. Il grandegrottone di ingresso risalta imponente sotto i bastioni rocciosi e gli orridi canali dell'Intermesoli. La leggenda narra che la presenza di luccicante pirite, scambiata in un primo tempo per preziosa vena aurifera, scatenò una vera e propria caccia all'orotra gli abruzzesi. In pochi sono pronti a giurare su questa ricostruzione. Resta però il fatto che ancora oggi, se si risale la pietraia sino allo sgrottamento e ci si avventura nei cunicoli più franosi (con la dovuta cautela), si possono trovare con una certafacilità sia i resti di antichi picconi che briciole di pirite. (Tratto da “Le Piccole Grotte sotto il Grande Sasso” di Lorenzo Grassi – Gruppo Grotte Roma “Niphargus”). Lasciavamo la Grotta dell’Oro per fare rientro, alle nostre spalle percepivamo il frastuono deglielementi che imperversava su Campo Pericoli, da lì a 24 ore si sarebbe scatenato un temporale talmente violento da causare imponenti frane: tronchi, fango e pietre avrebbero occupato un tratto dell’unica via di accesso al paese, isolandolo.

2 commenti:

  1. Hai anche un canale su YouTube?! Sei fantastica! Mi piace molto incontrare questi angoli italiani della tua mano! Congratulazioni. E abbraccio!

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    1. Grazie Patzy, l'ho creato perchè era l'unico modo che conoscevo per mettere i video nel blog

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