Era la terra riarsa dal calore del sole, l’ombra di alcune piante solitarie, ma soprattutto le pietre, a disegnare la salita che portava a San Pietro alla Jenca. Il filo del Gran Sasso ci correvaaffianco, trattenendo contorni nitidi, mentre alla nostra sinistra la valle del Vasto sprofondava nel verde dei boschi. La piccola chiesa viveva la presenza di alcuni turisti stranieri, ci giravamointorno, sempre attente a non disturbare. La bicicletta fluidificava il mio modo di guardare, tutto si diluiva in tanti punti di vista, attraversando visioni differenti distratte dalla fatica. La discesaricompensava gli sforzi, dapprima ci lasciava scoprire la meravigliosa Masseria Cappelli, che così inserita nella bellezza della valle pareva raccontarci una storia lontana, poi si insinuavanel verde intenso della vegetazione, correndo lungo il fiume, dentro il suo letto, fino a sfilarsi in un sentiero stretto dove le lucertole correvano più veloci delle ruote. Provavomeraviglia in tutti quei continui saliscendi, la Natura mi rigenerava attraverso le sue estensioni, e non potevo desiderare nulla di più di tutta quella bellezza.
domenica 10 giugno 2012
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