





Di seguito un
breve testo riguardante la Chiesa di Santa Maria delle Verdi, tratto dal
libro “Paganica attraverso i secoli – dalla Paganica Vestinorum alla fine della
Paganica Comunale”, di Sac. Ercolino Iovenitti, stampato nel novembre del 1973 nella Tip. LABOR di Sulmona.
"La Chiesa di «S.
Maria Valle Viridis» si raggiunge con la strada Paganica – S.
Gregorio in località «la Crocetta». Già esistente nel 1595 –
come si legge nel basso sul semidistrutto affresco della parete di fondo «Madonna
col Bambino» molto bello – passò di proprietà del Duca
di Costanzo nell’anno 1759 (96) e, nell’anno 1830 (97), fu proposta come chiesa
del nuovo «camposanto» di Paganica.
Il Mariani ci fa sapere che sin dal 1719
era di proprietà di D. Micantonio Civisca (98) e che oltre all’Altare Maggiore,
(in cui il Duca di Costanzo aveva la Cappellina e il diritto di Patronato con
una S. Messa in tutte le feste e sabati) vi era un altare dedicato a «S.
Nicola».
Oggi la chiesina è tutta distrutta e non
restano che i soli ruderi di essa con la sola piccola testimonianza del
semidistrutto affresco della Madonna di Valle Verde. Vorremmo che tutte queste
chiesine rurali ben rinnovate tornassero ad essere per il popolo paganichese
mèta delle passeggiate festive, oggi tornate molto di moda, tanto benefiche al
fisico e allo spirito."
(96) ACAA, S.
Visite di Mons. Ludovico Sabbatini, 11 Settembre 1759, Cartella 266
(97) Cfr. p. 438
di q. s.
(98) Mariani E.,
101, vol. B, p. 255
So' sajitu aju Gran Sassu,
so' remastu ammutulitu...
me parea che passu passu
se sajesse a j'infinitu!
Che turchinu, quante mare,
che silenzio, che bellezza
pure Roma e j'atru mare
se vedea da quell'ardezza.
Po' so' jitu alla Majella,
la muntagna è tutta 'n fiore;
quant'è bella, quant'è bella,
pare fatta pe' l'amore!
Quantu sole, quanta pace,
che malia la ciaramella
ju pastore veja e tace
pare ju Ddiu della Majella.
Po' so' jitu alla marina
e le vele colorate
co' ju sole la mmatina
se so' tutte 'Iluminate.
Se recanta la passione
ju pastore alla montagna,
ji responne 'na canzone
dajiu mare alla campagna.