La Madonna della Tibia
Nel giorno delle virtù teramane i colori della natura assumevano
i toni polverosi della terra, una foschia leggera mitigava le lontananze,
stemperava
i profili delle montagne confondendoli col cielo. Da molto tempo avevo letto
della Madonna della Tibia, il suo nome così
particolare mi era rimasto impresso
ed oggi finalmente la vedevo, così raccolta a ridosso delle rocce sovrastanti il
piccolo abitato di
Crognaleto, su di una selletta panoramica da cui la vista
del Gran Sasso mostrava uno dei suoi volti più belli. Costruita per grazia
ricevuta, la
chiesa godeva di un’atmosfera unica, fatta della memoria dei
pellegrinaggi sulle orme dei padri, chissà quante volte da quel
campanile a
vela i rintocchi si erano perpetrati nella valle tra i dirupi e i fossi, il
portale accolto i viandanti e le icone sacre ricevuto le preghiere
dei fedeli.
Rimaneva quel bellissimo umore di un passato unico e singolare, fatto di
semplicità, di rito e di sacro.
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