Anello di Monte Ruzza dal Tempietto di Sant'Eusanio
La bellezza delle montagne minori era nei pendii solitari e
silenziosi, nei luoghi remoti poco frequentati, meno conosciuti, ma non per
questo meno belli. A Nord di Filetto e Barisciano giacevano i pendii rasi dei
contrafforti meridionali del Gran Sasso, montagne anonime che per
secoli
avevano visto la frequentazione dei pastori e dei contadini, e per millenni
nuclei di popoli italici. Percorrevamo parte della lunga dorsale
di Monte
Ruzza, partendo dal tempietto di Sant’Eusanio, al di sotto di un cielo
instabile che a tratti lasciava schiudere il sole, tra colli e
avvallamenti,
con giochi di ombre. Le piante dei pini puntinavano la montagna come presenze,
a volte raggruppate a volte solitarie, mentre
vicino a noi resti di vecchi bossoli
di obice esplosi e arrugginiti prendevano il colore della terra. Il cielo
pesava su di noi con le sue
nubi, tanto da farci scegliere la via del ritorno, che
trovavamo nel fondovalle della Piana di Fugnetto, tra il verde rigoglioso dell’erba.
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