Studio delle forme di erosione interne nella Grotta dei Pipistrelli di Acquasanta Terme
Le grotte di Acquasanta Terme erano state scavate dal basso,
da una lenta e lunga azione morfogenetica che da tempo immemorabile
svuotava la
roccia "da dentro”. Quelle esalazioni corrosive avevano generato sulle pareti speleotemi
di gesso e di zolfo attraverso processi
di corrosione e condensazione e avevano allargato
condotte circolari. In alcuni ambienti vi erano depositi di batteri
rosa, in altri
scorrimenti d’acqua, ma anche stratificazioni lapidee tutte da osservare.
Vedevamo la grotta con occhi nuovi grazie al seminario sulla
Geologia con studio delle forme di erosione
interne tenuto poco prima da Jo De Waele, e ora dovevamo osservare i
particolari più insoliti della
grotta, le sue forme più curiose che
raccogliessero la nostra attenzione, da fotografare, scegliere ed analizzare l’indomani
tutti insieme per
capirne la singolare origine. Un ambiente conosciuto diveniva
ancora diverso così percepito con occhi nuovi. Entravamo nella Grotta dei
Pipistrelli fino a ricongiungere il fondo in comune con Grotta Nuova, l’attenzione
per l’ambiente e lo svernamento dei chirotteri ci limitava a
non creare
disturbo. Osservavamo in silenzio qualsiasi forma, le particolarità rocciose
più insolite, alla ricerca della
metamorfosi della pietra nelle viscere del
buio.
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