La Grotta di Val Cordora
La Grotta di Val Cordora si apriva su uno dei modesti
rilievi che ne modulavano la valle, tra la bellezza incolta delle radure
impreziosite di
rovi ed arbusti, sotto la luce fredda di un pomeriggio di dicembre.
La sua modesta estensione si sviluppava tra piccole sale con concrezioni
annerite, quella piccola cavità, conosciuta da tempi remoti, era stata percorsa
frequentemente dai locali, sulle pareti vi erano nomi e date
che correvano indietro
di un secolo, di generazione in generazione, a voler registrare la propria
presenza in quel luogo. L’azzurro intenso
dell’acqua limpida lasciava indagare
il suo fondale come a suggerire possibili prosecuzioni. Uscivamo fuori
estendendo il buio della grotta
alla volta nera della notte, ormai
sopraggiunta, la bellezza era nella morfologia delle ombre animate dalle nostre
luci e dal chiarore di una
flebile luna in fase crescente.
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