Monte Sirente dalla Valle Lupara
Il versante Nord del massiccio del Sirente si avvaleva della
bellezza contrapposta di morbidi pendii boscosi sovrastati da severe bastionate
rocciose, luoghi impervi e desolati a ridosso della morbidezza di fogliami
rosseggianti. Seguivamo il sentiero n° 15 con segnaletica CAI
del Parco
Regionale Sirente-Velino che dallo chalet presso Fonte all’Acqua raggiungeva la
cima della montagna. Il percorso ricalcava
parte di antiche mulattiere in
passato percorse dai boscaioli che vivevano di quelle faggete, e dai nevaroli che in tempi remoti erano
soliti raccogliere il ghiaccio nel ventre della Neviera, antichi mestieri che riecheggiavano
alla memoria ad ogni svolta di sentiero, tra una
bellezza filtrata di luce
calda e il sottobosco accogliente. Usciti dal bosco lo sguardo si innalzava su
bastionate di roccia verticali, dove un
percorso aereo marcava la via più
agevole, mentre alle nostre spalle ammirava i profili del Gran Sasso e della
Majella, per poi andare a
perdersi oltre, lungo i confini del mare e del cielo.
Attraversavamo la Valle Lupara nella sua parte alta, col privilegio di un punto
di vista che
ne contemplava la conformazione maestosa, dove punti di fuga e
pensieri scivolavano ripidamente nel suo canalone ghiaioso. Raggiunto
il filo
di cresta ai nostri occhi si apriva anche la visuale verso Sud, dove ogni
rilievo declinava dolcemente dando respiro a stazzi e vallate.
Anche qui la
vista era magnifica e aperta, tra radure desolate e lunari raggiungevamo
facilmente la cima, con lo sguardo rivolto anche verso
gli altri profili dei monti
d’Abruzzo. Il percorso è indicato per escursionisti esperti, ha un
dislivello di circa 1200 metri per una
lunghezza complessiva di 12 km. Se non
si ha conoscenza del percorso è importante affidarsi a guide competenti, per
una giusta sicurezza, per il
rispetto dell’ambiente, del prossimo e di se
stessi. Articolo pubblicato sul portale abruzzoturismo.it - link - come rappresentante “Abruzzo
Smart
Ambassador”.

Nessun commento:
Posta un commento