Monte Calvo e l'ipotesi di un antico insediamento
L’autunno incedeva tra boschi e radure, tra nitidezze e
rossori, mentre l’aria si mistificava nel silenzio di un cammino solitario.
Quando si è soli spesso si hanno più voci da ascoltare, sono i propri pensieri
che
prendono forma a seconda dell’importanza. I problemi vari del quotidiano
grazie alla suggestione della Natura smussano angoli e addolciscono le forme,
si sciolgono fino a divenire inesistenti: la quiete
dei panorami si
impadronisce del cuore portandolo in armonia con la mente in un pari passo
univoco e risanante. Ovunque tutto è bellezza, ogni scorcio, ogni ramo, ogni
sasso, nasconde la magnificenza, ogni
piccolo aspetto ha in sé il valore della
grandezza. Si assecondano le curiosità, si annullano le paure, si procede solo
verso se stessi e la Montagna. Sopra la Costa Serpentana, a quota 1420 metri su
un piccolo
colle, notavo dei frammenti di terracotta, alcuni interrati, altri
dispersi. Un probabile basamento raccontava la presenza umana, ma ne rimaneva
soltanto l’intuito di una curiosità irrisolta.

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