Traversata di Monte Calvo dal Ponte Radio a Rocca di Corno
I pendii di Monte Calvo rendevano omaggio alla quiete, alla
visione lontana delle montagne, ad un inverno che ci ingannava con le sue
temperature miti. L’aria nitida annullava le foschie delle distanze, ci portava
la presenza integra del Gran Sasso e della Majella, del
Massiccio del
Terminillo e dei Monti Reatini, della Laga e dei Sibillini, del gruppo del
Nuria e del Cicolano, di Monte Giano, e del
triangolo innevato del Velino. La bellezza
stava su quei colli modesti rigati dalle mulattiere, lambiti da una luce invernale
che così bassa ne
estendeva i profili delle ombre come presenze solenni. Valle
Lunga si apriva solitaria con il suo fascino severo, la sua origine glaciale si
apriva nel cuore del sistema di Monte Calvo, e fino a quando era possibile la
percorrevamo al limite del sole. Dentro Valle Bona i
boschi ci ingannavano con
visioni autunnali, scendevamo la via verso Rocca di Corno, lungo mulattiere
bordate di rosa canina e acheni di clematide.
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