Il Lago della Duchessa da Prato Capito per la Valle del Morretano e lo Iaccio della Capra
Il freddo brinava la via del sottobosco, stemperandone i toni in una colorazione diafana, mentre il silenzio si diffondeva ovunque, tra gli alberi e gli avvallamenti, rivestendo pietre, rami spogli
d’autunno e sconfinati punti di vista resi perfetti da un’aria nitida. L’alta pressione caricava il cielo di colorazioni bellissime, vive della sovrapposizione di toni di indaco ed evanescenze: la Majella
baciava la morbida cresta del Sirente, trovandone il contatto, mentre nelle nostre prossimità tutti gli avvallamenti sottostanti scivolavano verso il basso, trovando la calma solo
lungo gli altipiani. La Valle del Puzzillo era bellissima così rivestita di rocce e macchie di ginepro, i tanti avvallamenti ne movimentavano la linea, componendola di chiarori distesi e
rilassanti. Vena Stellante raccoglieva tutto, pareva come una grossa entità da ringraziare per il beneficio di uno spettacolo così bello. La prima neve si adagiava nei versanti a Nord, trattenendosi
tra pietre ed erba bruciata, i pensieri scivolavano tutti su quel candore dolce, anticipatore d’inverno. Dietro il Costone ulteriori paradisi si aprivano dinanzi ai nostri occhi, uno su tutto era il
Monte Velino, completamente innevato e assoluto: la vista si apriva improvvisamente su di lui rivelandone con sorpresa la sua maestosa imponenza. Il Lago della Duchessa giaceva nel silenzio
del Murolungo, raccogliendone le distensioni della sua alta parete verticale. Il lago, così bordato di sassi, appariva isolato nel suo candore, rivestito di un sottile strato di ghiaccio che lo bloccava
da ogni movimento. Un errore di percorso (il mio) ci portava fuori strada verso altri sentieri mai percorsi, lungo balconate aeree ed isolate, percorse da lepri e cerbiatti, e rese inquiete dall’eco del
bramito dei cervi, che da valle saliva fino sopra alla montagna. Con la decisione di continuare a seguire il sentiero, veniva la consapevolezza che saremo rientrati nella notte, ma non
potevamo fare altrimenti che intercettare la carrareccia che partiva da Prato Capito, unica soluzione percorribile nel buio. La notte amplificava ogni cosa. La luce delle nostre tre lampadine
rischiarava appena la strada, mentre i gufi e le civette si lasciavano andare nei loro canti notturni. Sopra di noi, la volta del cielo si avvaleva solo della luce delle stelle, rese protagoniste da
una debole luna. Grazie a Salvatore ed Alfonso, che ci venivano incontro con il fuoristrada facendoci risparmiare alcuni chilometri, dandoci così la tranquillità di proseguire in maniera
più distesa. Ho fatto tesoro di questa esperienza, ho capito che non bisogna mai dare nulla per scontato anche quando tutto è assolutamente tranquillo, e che bisogna tenere dei margini
maggiori di tempo (in inverno soprattutto) perché possono sempre capitare degli imprevisti, che difficilmente si risolvono nel buio. Tra i rami filtrava la scia di una stella cadente che così
forte del suo bagliore tagliava il cielo in una sezione perfetta: in quel momento mi appariva come la cosa più bella che potessi immaginare. Tanti auguri a Marco di buon compleanno!
Saretta...esperienza insolita ma istruttiva per tutti...sono stata però contenta che sia capitata...e sono stata contenta di essermi trovata lì con te e Marco!!!!Per il resto...giornata magnifica che di sicuro ricorderò a lungo!!!Tu avevi mai visto stelle più belle di quelle???Un abbraccio,Silvia!!
RispondiEliminaQuelle stelle erano davvero molto belle, così come sono belle la anime di alcune persone: ho passato anche io una bellissima giornata in vostra compagnia! :-)
RispondiEliminasulle carte è riportato come prato agapito
RispondiEliminaSi lo avevo visto anche io che era riportato anche questo nome, dipende dalla carta, io preferisco chiamarlo Prato Capito così come me lo hanno fatto conoscere e come solitamente lo chiamano a L'Aquila
RispondiEliminaSaretta.....ottimo resoconto di una giornata che, oltre a scenari intensi (diurni e notturni...hyhyhyhy), ha permesso di capire che sentimenti di amicizia ed amore possano essere resi ancora più forti da esperienze "non pianificate".
RispondiEliminaUn compleanno SUPER!!!
GRAZIE!
MARCO
Meno male che l'hai presa bene!! Io all'inizio ero convinta di averti quasi rovinato il compleanno, solo dopo ho capito che ti stavi divertendo come un pazzo! Sono felice della bella giornata trascorsa con te e Silvia, sono stata proprio bene! :-)
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