Dal Passo dello Stelvio verso Bormio e Livigno
Verso Bormio, lo sguardo si accostava alle pareti strapiombanti che si vedevano dalla strada, quelle rigide composizioni verticali
si inabissavano a valle in una vertigine incredibile, mostrando una roccia vecchia e stratificata, aspra, addolcita solamente dal colore
biondo dei larici, che con la loro delicatezza ne riequilibravano una percezione armoniosa. L’esposizione a Sud teneva calda la
pietra al sole conferendogli l’intensità della colorazione autunnale, l’inverno invece si trovava altrove, nel versante a Nord in
direzione di Trafoi. Come erano differenti questi due versanti, l’unica cosa che li accomunava era tuttavia una bellezza austera
fatta di aria sottile, pronta a far correre lo sguardo fino in lontananza. La sorprendente visibilità mi colpiva molto, si
riusciva a tenere il conto di cime lontanissime, scandite perfettamente da sagome esemplari. Andavamo in direzione di Livigno.
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