Ci inoltravamo nella bellezza curata dei giardini, tra
edifici eretti da simbologie, tra codici incomprensibili e manifestazioni di
archetipi.
La grande bocca di Giona ci ingoiava mentre navigavamo nel buio
della nostra esistenza, con una sola luce a farci da faro nell’oscurità:
Amor
vincit omnia.Ho visitato la Scarzuola nel mese di maggio, come regalo per
il mio
compleanno. Ogni cosa preannunciava l’impossibilità della visita, tra
prenotazioni sold-out e tempi assolutamente scaduti, eppure
io la Scarzuola
(davvero non so come) sono riuscita a visitarla. Marco Solari, il nostro
“Caronte” accompagnatore di anime-visitatori
inconsapevoli, mi faceva
riflettere su come “chi dice la verità” susciti timore, anch’io ero esitante
nel fare le mie domande,
nonostante la curiosità sulle svariate simbologie e il
rispetto per il luogo. Inizialmente pensavo a William Shakespeare, e al
valore del
buffone di corte in scena come detentore di verità profonde, poi capivo il
timore che suscitava chi non aveva paura
di essere giudicato. Lì ho focalizzato
l’attenzione sull’approccio di chi non vuole essere compiacente: è una libertà
spirituale
che non scende a compromessi.