Tutto si fermava nella quiete domestica di una casa-studio d’artista.
Giorgio de Chirico era ancora lì, tra i suoi libri e i suoicolori secchi,
induriti dalla morte e dal tempo. Una metafisica strana era piombata tra quelle
mura, finalmente fruibilie accoglienti. Un tavolinetto teneva ancora i liquori
che offriva ai suoi ospiti, che venivano a visitare la sua casa in Piazza di
Spagna,al centro del centro del mondo. Nonostante la ricchezza, la sua
camera da letto rivelava la sua natura essenziale, pulita e rigorosa,dominata
da una grande finestra sul cielo di Roma. Apprezzavamo quei momenti con un
occhio nostalgico rivolto all’altrove,laddove una dimensione intima ci svelava
un grande cuore.
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