Alle pendici del Morrone, tra il Castello Cantelmo e la Masseria Fortificata Santa Croce
Una piccola grotta, nascosta nel fitto della vegetazione, custodiva
noduli di selci sferiche, caratteristica dovuta alla conformazione del
territorio, che in quella fascia pedemontana era costituita da
conglomerati,
brecce e elementi calcarei. Il fascino del Morrone era nella sua natura
selvaggia e poco conosciuta, dal Castello Cantelmo
ammiravamo la bellezza dei
paesi sottostanti della Valle Peligna, con
un riguardevole punto di vista con le
altre roccaforti, punto di forza in
passato per il controllo del territorio. Un
recente restauro aveva messo in sicurezza le pietre che definivano un
importante impianto
triangolare con il mastio a monte, pietre regolari e ben
squadrate definivano le restanti mura erette oltre lo scorrere del tempo,
giunte
a noi con la valenza di un passato molto importante. Ma oltre ai luoghi
noti ve ne erano molti altri poco conosciuti, mi colpiva la singolare bellezza della Masseria Santa Croce, che raggiungevamo
attraverso un comodo sentiero dal
Rifugio del Lupo. L’antica costruzione era stata restaurata
negli ultimi anni e
risultava essere una delle prime masserie fortificate
d’Abruzzo, a sottolinearne
la funzione difensiva erano le piccole feritoie
ogivali e le mura invalicabili.
Interessanti informazioni sulla masseria sono riportate in questo articolo.
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