Vacanza speleo tra Trieste e Slovenia
La leggenda era la
poesia del popolo, chissà quanti racconti riempivano i vuoti del carso
triestino, quanti aneddoti e testimonianze
più o meno note in un ambiente così
naturalmente caratterizzato. Vecchie grafie sulle pareti calcaree toccavano i
secoli scorsi, il tempo si
fermava negli antri del buio mentre fuori era tutto passato.
Facevo tesoro di una settimana trascorsa tra amici, in tenda, completamente
dedicata alle grotte tra Trieste e la Slovenia. Vivere costantemente il
sottosuolo cambiava i ritmi, modificava i tempi, si andava soltanto alla
ricerca del necessario, ed io in tutto questo mi ci trovavo molto bene. Visitavamo
diverse grotte calandoci in parte di un vastissimo mondo
sotterrano, ammirando
la bellezza delle concrezioni modellate dall’acqua e dal tempo, nel silenzio
del buio che veniva attraversato
soltanto dalle nostre luci. Percorrevamo Grotta del
Paranco, Grotta Ercole, Grotta Orso, Grotta Skilan, Grotta delle Margherite,
Fessura del
Vento, Grotta Vilenica, LP2, ed altre di cui non ricordo il nome.
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