Monte
Prena aveva un fascino lunare, con le sue pareti aride ed assolate, i suoi
pinnacoli rocciosi e suoi massi erratici. La pietracustodiva la memoria di
antichi ghiacciai, tra ghiaie e sfasciumi, pareva ancora di sentirne l’eco
lontano. Entrambi i versanti contemplavano labellezza, mentre una nebbia
leggera mistificava sempre di più il tutto alle porte del cielo.
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