Il
Ramo del Messico custodiva il suo scrigno.Vedevo nuove sale, ampie, bellissime e concrezionate, ma sempre molto
fangose sul fondo.Ero stata poche volte in quella grotta e la riscoprivo sempre.
La pelle di leopardo cesellava le pareti di molti ambienti suggestivi, mentre
laquiete del buio mi rasserenava ancora con fare materno. Usciti dalla grotta
ci tuffavamo nelle acque calde del Fiume Sentino, nellapacata spensieratezza di un
pomeriggio di giugno.
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