Quell’acqua trasparente si rischiarava delle nostre luci e concedeva
la possibilità di farsi indagare. Da lì partiva il sifone che sbucava nella
Sala de Marchi, una condotta sommersa che ha sempre impaurito lamia mente.
Eravamo nella Sala dei Laghi, alla base dei pozzi di Grotta a Male, accessibile
solo con discese su corda. Il livello era alto e colmava ogni anfratto con la
sua materia limpida. Lo sguardo si perdeva nellacontemplazione di memorie
lontane, fin dove era possibile vedevamo con i nostri occhi, oltre proseguivamo
con la nostra mente. Grazie a Luca Castellani per queste bellissime foto in cui mi ha fatto posare.
Bellissime parole!!
RispondiElimina(Renato)