Il Ramo degli Asteroidi - Grotta di Cittareale
La montagna di
Cittareale nascondeva sotto la quiete dei suoi pendii una lunga progressione di
vuoti, articolati da pozzi e
strettoie, e passaggi sospesi tra traversi e
pendoli. Quella maestosa cavità lasciava intuire il suo aspetto polivalente, come
un’entità multiforme che prendeva corpo al passaggio della luce e delle
emozioni, adagiate su morfologie complesse e differenti.
Andavamo in direzione
della Galleria degli Asteroidi, tutto quello che ci precedeva non era in grado di
anticipare la bellezza di
quello che avremmo visto. Il piccolo ingresso,
modesto, mano a mano si alterava in una serie di rigonfiamenti e bolle di cristalli,
tanto che il nome che gli avevano dedicato non poteva esserne più adatto. Ogni
parete del tunnel si colmava di concrezioni
friabili e brillanti che al
passaggio della luce rimandava alla lucentezza e alla suggestione dei diamanti. Per
terra, una sabbia
finissima era la polvere di quelle concrezioni, i toni
bianchi e gialli si mischiavano tra loro, tutta la materia si perdeva, mentre
l’anima
si appropriava di quella meraviglia.
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