L'Eremo grotta di San Domenico a Villalago
Le acque del
Lago di San Domenico sfumavano i toni brillanti del turchese col verde ottanio,
mentre il grigio delle pietre
tutt’intorno modulava l’acqua con riflessi d’argento.
Le Gole del Sagittario, già bellissime della loro conformazione, si
arricchivano ulteriormente di quel luogo speciale, dove la bellezza della Natura
incontrava la dimensione sacra della scelta
dei Santi. Intorno all’anno Mille
una piccola cavità di quelle montagne veniva scelta dal monaco benedettino eremita
come
dimora, allora non c’era la diga e non c’era nemmeno la chiesa ad
abbellirne l’ingresso, ma c’era la sostanziale dimensione del
Sublime. Il ponte che conduceva all’eremo
portava incisi i nomi delle famiglie di Villalago, pareva che tutto il paese vi
fosse
coinvolto a portare memoria e contributo, e sentimento di appartenenza. L’ingresso
era abbellito da un portico con alcuni
affreschi di miracoli, da cui si aveva accesso alla chiesa che fungeva da anticamera del Santuario. Poche rampe di
scale
ricavate nella roccia trasudavano l’umidità della terra, si vestivano di
muschi e di toni scuri, e conducevano al giaciglio del
Santo. Un piccolo
cancello in ferro battuto proteggeva l’area sacra, la quiete, il silenzio, e
l’assenza di gente rendeva unica la
percezione di quel luogo che contava su di
sé la tradizione di mille anni. In passato anche qui, come a Cocullo, gli
abitanti di
Villalago portavano omaggio al Santo giungendo in processione con
la sua statua coperta di serpenti.
magico e surreale. Grazie! :)
RispondiEliminaGrazie a te per il commento :-)
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