Anello di Monte Greco da Passo Godi

I
l Valico dello
Scalone era una delle porte di accesso al Piano delle Gravare, numerosi stazzi
davano vita a quelle distese
solitarie, modulate dalle doline e da leggeri
saliscendi. I manti erbosi di quelle ampie estensioni cominciavano a dorarsi
sotto il
peso di settembre: una natura rada, dispersa e solitaria, che aveva lo
stesso fascino del suolo della luna. Un gregge di pecore seguiva
la traccia di
una carrareccia, il silenzio dovuto alla distanza conferiva un ulteriore ordine
a quella visione, con il pastore al
seguito ed i suoi cani, intessuti della
stessa serenità di quella terra. Dalla Serra delle Gravare ammiravamo il gioco
d’ombra
delle nubi proiettate sulle valli, i colori si esaltavano sotto il
vento di Maestrale, vivendo il contrasto di gradazioni bellissime. La
cima di
Monte Greco svelava l’affaccio più alto dei Monti Marsicani: davanti ai nostri
occhi si apriva il cuore del Parco
Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, fatto di
creste rocciose ammantate da foreste fittissime. Alcuni cervi transitavano
sulla
Serra di Rocca Chiarano, la stagione degli accoppiamenti intensificava il
forte bramito dei loro richiami, maggiormente
udibili all’interno del bosco. Li
scorgevamo tra i faggi cercando di fare
il minor rumore possibile: assistevamo al dialogo della loro
razza, alcuni
ci scoprivano e si allontanavano, mentre altri si lasciavano indagare.

Nessun commento:
Posta un commento