Treno e mountainbike, lungo il corso del fiume Aterno tra le stazioni di Paganica e Molina
Accoglievamo la
proposta di un’amica, quella di coniugare un’uscita in mountain bike con il
ritorno in treno, seguendo parte
del tragitto del fiume Aterno. Andavamo alla
ricerca delle strade isolate e delle carrarecce comprese tra le stazioni di Paganica e
Molina,
che a volte si collegavano tra loro ma che a volte anche si perdevano nel fitto
dei campi incolti. I sentieri alberati dei tigli e dei
pioppi si riempivano della neve dei
pollini, attraversavamo direttrici lunghissime immerse nella bellezza dei campi
di grano, con il
verde intenso delle spighe impreziosito da gemme colorate di
papaveri e fiordalisi. Lungo il corso del fiume l’ombra si animava
di felci,
piante e fiori selvatici, un rigoglioso sottobosco ricco di vita perpetrato dal
canto degli uccelli. Attraversavamo Stiffe,
Campana e la bellezza indiscussa di
Beffi, trovando una vegetazione talmente eccedente da impedirci di proseguire
oltre
il lungofiume, verso la Chiesa di Santa Maria Silvana. Tra ortiche e
ranuncoli ammiravamo la bellezza di maggio, con lo scorrere
dell’acqua che ci
accompagnava in sottofondo. Toccavamo gli ultimi paesi proseguendo su strada
asfaltata, mentre il cielo si
preparava a dissipare i suoi contrasti elettrici
in un violento temporale. La piccola stazione di Molina ci accoglieva deserta
poco
prima della pioggia, l’emozione di riprendere quel treno dopo tanti anni mi
riempiva infinitamente di gioia.

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