Traversata da Pizzo Cefalone a Pizzo Camarda
Il versante
Occidentale del Gran Sasso si lasciava lambire dalla luce del mattino, l’erba in
quota ancora non si seccava sotto le
intenzioni dell’estate, ma appariva ancora
viva e brillante, degna della stagione precedente. Seguivamo i sentieri marcati
di Pizzo
Cefalone godendo soltanto della presenza dei camosci appenninici, che,
nonostante distanti da noi, ci concedevano il
privilegio di essere osservati. I
versanti a Nord trattenevano ancora diverse lingue di neve, scivolavano dentro
Campo Pericoli
e il Venacquaro, impreziosendo i ghiaioni della loro candida apparenza.
Non toccavamo nessuna croce portando rispetto alla
montagna, l’aria tendeva a
caricarsi sotto le instabilità svaporando la parte sommitale in tratti di
nuvole. Di seguito alla
Cima del Papa si
apriva il lungo cammino delle Malecoste, altri camosci e miliardi di fioriture raffinavano
quella visione caldo
umida ricca di profumi. Scendevamo poco oltre Pizzo
Camarda, i piccoli laghetti in quota vivevano lo stazzo delle bestie: cavalli e
mucche appagavano con quiete le loro ore, in uno degli angoli più belli del
Gran Sasso.
Come sempre tutto molto bello :-)
RispondiEliminaCieli sereni e buona montagna.
Ciao
Grazie Nuwanda, buona montagna a te! :-)
EliminaBellissimo!! Complimenti anche della tua descrizione che come sempre ti fa sentire partecipe dell'escursione.
RispondiEliminaquesta cosa che hai scritto mi fa molto piacere! grazie sei sempre molto gentile
EliminaBeh, sono d'accordo con Giuliano. Le tue belle foto, accompagnate dalla descrizione dettagliata e le mappe, davvero ci trasportano a viaggiare con te. Complimenti. Abbraccio, Sara!
RispondiEliminasei sempre molto cara :-) grazie
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