Anello da Filetto a Monte Ruzza
Le vie della monticazione si svelavano sotto il peso
delle nuvole, tutte quelle tonalità grigie vestivano montagne e vallate, e
lasciavano percepire la primavera giusto dalla presenza dei crochi, molti di
essi erano chiusi a causa dell’umidità, e si
piantavano nel terreno come
piccole presenze. Il Tempietto di Sant’Eusanio sui piani di Fugno mostrava a
distanza di pochi anni
un ampliamento della struttura, lo stazzo adiacente
accoglieva una stalla e non tradiva la sua funzione tradizionale: accadeva
adesso come accadeva nel passato che una chiesa di montagna diventasse ricovero
pastorale, ma non mi aspettavo una cosa del
genere anche ai giorni nostri. Dal
crinale di Monte Ruzza lo sguardo si apriva maggiormente sulle vallate
sottostanti,
ricamate da carrarecce lunghe e solitarie, le nuvole tendevano
sempre più a dissolversi rivelando così ulteriori panorami. La
neve resisteva
solo in pochissimi punti, ormai la primavera era giunta e si percepiva
nonostante il maltempo e le precipitazioni.
Andavamo alla ricerca del sentiero
di congiunzione tra i Piani di Fugno e l’abbazia di San Crisante, tutto si
perdeva nell’inganno di
poche tracce di animali: quello che un tempo viveva la
continua frequentazione dell’uomo ormai giaceva nel silenzio di stazzi semi-abbandonati,
inglobati nella natura e vissuti solo di passaggio.
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